Boom della Cioccolata di Dubai: Un Trend Destinato a Durare?

L’entusiasmo per le nuove mode spesso svanisce rapidamente, ma la cioccolata di Dubai sembra resistere al tempo. Alla Fiera Internazionale dei Dolciumi, che si è tenuta a Colonia fino a mercoledì, numerosi espositori hanno presentato dolci ripieni di crema al pistacchio e kunafa, un dessert tipico del Medio Oriente. Persino aziende specializzate in prodotti regionali, come la pasticceria Odenwälder Marzipan-Konditorei, hanno deciso di lanciare varianti “Dubai-Style” per seguire il trend.

Tuttavia, il termine “Dubai-Style” compare sempre più frequentemente sugli stand della fiera, sulle confezioni e nei materiali pubblicitari dei venditori. Questo perché sono già emerse dispute legali su cosa possa effettivamente essere chiamato “cioccolata di Dubai”. Un importatore ha persino citato in giudizio il colosso del discount Aldi per aver venduto una cioccolata con questa denominazione, nonostante fosse prodotta in Turchia. Il Tribunale Regionale di Colonia ha dato ragione al ricorrente, obbligando Aldi a rimuovere il prodotto dagli scaffali.

Originale o “Dubai-Style”?

Allo stand di MSMK Premium Sweets, posizionato tra due padiglioni della fiera, si trova la “vera” cioccolata di Dubai, prodotta direttamente nell’emirato e quindi autorizzata a portare questo nome. Sonja Zentner, rappresentante dell’importatore con sede a Bargteheide, Schleswig-Holstein, trova curioso che l’attenzione mediatica attorno al pistacchio sia esplosa grazie a video su TikTok, alla scarsità programmata del prodotto e all’aura di lusso che lo circonda. MSMK ha colto al volo l’opportunità e, da soli quattro mesi, vende questa cioccolata, espandendo ora la gamma a nuovi prodotti, come uova di Pasqua e barrette più compatte, contenenti meno crema di pistacchio.

“Persino le gelaterie chiamano il loro gelato al pistacchio ‘Dubai-Eis’, è incredibile!”, afferma Zentner. Per i consumatori, diventa sempre più difficile distinguere i prodotti di alta qualità, caratterizzati da una maggiore quantità di crema e meno kunafa, detta anche “capelli d’angelo”. Alcuni importatori cercano di ridurre i costi producendo in altri Paesi, ma continuano a sfruttare la disponibilità dei clienti a pagare prezzi elevati, denuncia Zentner.

Un’onda che conviene cavalcare?

Alla Fiera di Colonia, molti commercianti vedono ancora un grande potenziale nella cioccolata di Dubai. Tuttavia, secondo Bastian Fassin, presidente dell’Associazione tedesca dell’industria dolciaria (BDSI) e socio dirigente di Katjes, il fenomeno non ha avuto un impatto significativo sulle vendite generali del settore. D’altro canto, per i commercianti l’ondata di interesse ha rappresentato una grande opportunità di business.

Stefan Genth, direttore generale dell’Associazione dei Commercianti (HDE), sottolinea l’influenza crescente dei social media nel trainare la domanda di determinati prodotti. “Il notevole clamore attorno alla cioccolata di Dubai dimostra l’importanza strategica dei nuovi canali di comunicazione”, afferma Genth. I rivenditori devono essere pronti a rispondere rapidamente alle tendenze emergenti, pianificando in anticipo per evitare carenze sugli scaffali. “Una disponibilità limitata del prodotto può stimolare in modo significativo gli acquisti d’impulso”, conclude Genth, ricordando che le vendite promozionali sono un fattore chiave nel mercato dei dolciumi.